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Costruttore_Bè, tutto è bene quello che finisce bene!

Sindaco_Tante cose e arrivederci! 

C_Arrivederla, di nuovo, e stia tranquillo sa, costruiremo il più bel penitenziario della penisola!

S_C-c-c-come??

C_Costruiremo il più bel penitenziario della penisola!

S_Il penitenziario? Lo costruisce lei?

C_Eh bè, certo! Di nuovo, tante cose..

S_Nonono un momento! Venga qui.. e che fretta c’è? Parliamone, parliamone di queste cose... Mi dica un po’... come lo facciamo questo carcere? 

C_Bè... Lo facciamo comodo, confortevole, igienico, spazioso.. come quelli di Porto Longone e di Piombo, sa..? Sì, quelli li ho costruiti io..

C_Ah! Bravo! Comodo, spazioso... Porto Longone e Piombino sono confortevoli... Di fatti è vero, è vero, ci si sta ottimamente dentro!

C_Lei li conosce, Signor Sindaco?

S_Bè, sì, sì, ne ho inteso parlare...

C_Allora, di nuovo, Signor Sindaco...

S_Nonono venga qua, non c’è fretta, si accomodi. Si accomodi e parliamone! A me mi interessa questa di- scussione, mi interessa in modo particolare. Dunque, come lo facciamo questo carcere?

C_Come..?

S_I muri. I muri, per esempio. Come li farebbe lei?

C_Come quelli di tutti i penitenziari.

S_Cioè??

C_Cioè, molto alti, robusti...

S_(ride) ...Molto alti! E tutti commettono gli stessi errori... I muri alti! I muri bisogna farli bassi! Per due motivi: il primo, l’economia, e poi l’aria! Il detenuto ha bisogno di sentirsi.. direi quasi.. libero! Di respirare! Ossigeno, ci vuole! Il detenuto ha bisogno di ossigeno! Date ossigeno al detenuto, perché il detenuto ossigenato vi rende il doppio! Capito? Il detenuto ha bisogno di sentirsi in libertà! 

C_Sì, sì, io capisco benissimo, ma con i muri bassi c’è il pericolo che i detenuti evadano... 

S_Ah! La solita storia! E finiamola con queste maldicenze contro il povero detenuto! Il detenuto è ungalantuomo, cosa crede lei? Il detenuto evade... evade!! Ma mi faccia il piacere! La finisca e si vergogni, e finiamola con queste maldicenze contro i detenuti! Il detenuto va trattato bene, diamo da mangiare al de- tenuto! Da bere, da fumare e altri vizietti! Diamogli il conforto.. e vedrà che il detenuto non va via neanche con le fucilate! È chiaro?

C_E va bene, come vuole lei, vuol dire che faremo i muri bassi. Oh, meno quello divisorio fra il carcere maschile e quello femminile... 

S_Ecco l’altro errore madornale che commettono tutti! Il muro divisorio. A che cosa serve questo muro divisorio? Ma lasciate che i carcerati fraternizzino con le carcerate! E se anche ci dovesse scappare un carceratino, creda a me, non guasta! Diamo incremento, alla demografia carceraria, egregio signore! 

C_E va bene, come vuole lei, tanto... 

S_E i cancelli? E i cancelli? Come pensate di farli? Di ferro?

C_E bè i cancelli di ferro! 

S_Ferro, ma perché ferro, ma perché? Il ferro, diamolo alla patria, che ne ha bisogno! Ha capito? I cancelli vanno fatti di materia morbida, di materia plastica, per esempio... di gomma! Ecco, così al mattino il carcerato apre la finestra, piglia una boccata d’aria, richiude il cancello e fa cucù, e se ne va! Ed è libero, e si sente bene, e respira! 

S_E comodo dev’essere, se volete aggirare i clienti. Altrimenti farete acqua! 

C_Sì, va bene, tanto abbiamo capito sa? Lei, è un fine umorista!

S_Nonono, io ho fatto tanti anni di sindaco... mi capisce? 

 

 

da Totò terzo uomo,

di Mario Mattoli, 1951

NUCLEI AUTOGESTITI

In molti istituti danesi e norvegesi l’esecuzione della pena viene definita responsabilizzante. L’intero apparato detentivo è organizzato in modo da proporre un programma di fatto trattamentale, senza predisporre alcun programma trattamentale. In questo modo, in ogni isola detentiva, il detenuto conduce la sua vita in maniera autonoma, autodisciplinandosi e autoregolamentandosi.

Il sistema italiano è, al contrario, definito infantilizzante. 

Contro

  • Necessità di grandi spazi.

  • Illusione di libertà in uno stato di controllo: smorza la consapevolezza del proprio stato di detenzione.

  • Destinato solo a determinati detenuti con determinate pene.

  • È un passo verso la civilizzazione delle forme ma lascia invariato il concetto di punizione. 

Pro

  • L'autogestione forza il detenuto ad assumersi responsabilità quotidiane, preparandolo così al ritorno nella società.

  • Permette una gestione regolata, ma personalizzata del proprio tempo.

    Spazio interno più simile a quello della libertà.

  • È un programma di fatto trattamentale senza tuttavia la predisposizione di un “piano trattamentale”.

  • Non determina alcuna riduzione dei diritti del detenuto.

  • Maggior sicurezza con minor controllo (e conseguente riduzione delle conseguenze fisiche del controllo stesse) dovute alle migliori condizioni di vita.

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