Le rovine parlano. Parlano comunque. E parlano un loro linguaggio. E quasi sempre non si limitano a suscitare la nostalgia di una trascorsa grandezza, ma talvolta sollecitano persino ad affrontare il presente con «magnanimità», ossia con quel che gli antichi greci indicavano col termine «megalopsychía»: la grandezza interiore propria di chi è «megalophyés», la grandezza connaturata alle anime nobili. In ogni caso, esse par- lano solo a chi vuol sentire, a chi è in grado di sentire. Agli altri si presentano invece come realtà indecifrabili: con l’aspetto oscuro e inaccessibile dell’enigma.
da Semantica delle rovine,
di Giuseppe Tortora, 2006
C’era un buffissimo uccello, chiamato Fenice, nel più remoto passato, prima di Cristo, e questo uccello ogni quattro o cinquecento anni si costruiva una pira e ci si immolava sopra. Ma ogni volta che vi si bruciava, rina- sceva subito dalle sue stesse ceneri, per ricominciare. E a quanto sembra, noi esseri umani non sappiamo fare altro che la stessa cosa, infinite volte...
da Fahrenheit 451,
di Ray Bradbury, 1951
Contro
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E’ difficile adeguare le caratteristiche strutturali dell’edificio alle necessità spaziali della pena, sia in termini qualitativi che in termini quantitativi.
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Finché non verrà ripensata la pena e il suo spazio questo provvedimento sarà una sterile reiterazione di errori passati.
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Visti i numeri del sovraffollamento non è una soluzione razionale dal punto di vista economico e gestionale: troppe risorse per creare pochi posti letto rispetto alle necessità.
Invalidato dalla costante carenza di personale penitenziario.
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Tende ai contro di CARCERE CATTEDRALE
Pro
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Riutilizzo e valorizzazione di vecchie strutture dismesse: maniera sostenibile di reperire nuovi spazi detentivi.
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Normalizzazione del carcere: il linguaggio architettonico è analogo al tessuto circostante ed è già metabolizzato dalla città.
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Escamotage per mantenere grandi numeri di detenuti in città, cosa altrimenti difficile per mancanza di spazi.
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Tende ai pro di CARCERE CATTEDRALE
RIUSARE MACROSTRUTTURE
Le politiche attuali individuano nella costruzione di nuove strutture la soluzione al cronico sovraffollamento carcerario.
Il territorio è pieno di strutture abbandonate. Piuttosto che costruire nuovi edifici, si potrebbero riusare alcune delle grandi strutture dismesse, evitando il nuovo consumo di suolo.